25 APRILE:
nelle lettere dei condannati a morte troviamo le nostre idee di pace
"HO RINUNCIATO ALLA VIOLENZA"
...Niente guerre, niente rivoluzioni. Contro l'idea della violenza, la violenza dell'idea.
La violenza è prova di immaturità, crea ingiustizie e nuova violenza.
Per quanto io stia per morire per opera della violenza, per quanto probabilmente sarei riuscito a salvarmi usando violenza senza riguardo, la mia natura mi costringe ad non usare nessuna forma di violenza, a rinunciarvi.
Preferisco soffrire un'ingiustizia piuttosto che fare un torto ad un innocente.
Non ho commesso alcun delitto contro lo Stato. E non sono nemmeno un eroe, un martire, sono soltanto ciò che sono sempre stato, un uomo semplice, semplicissimo, che ha dovuto morire perché non era adatto per questi tempi. Sono vittima di questi tempi terribili, come molte, molte migliaia prima e dopo di me.
Ho dovuto morire perché la solidarietà umana mi era filtrata nel sangue, perché stimavo superiore alla mia salvezza personale il rispetto verso il mio prossimo, verso i miei compagni di lavoro.
Provengo da un'epoca in cui la solidarietà aveva un significato, era una questione d'onore per ogni lavoratore che si rispetti, e costituiva il primo, il più importante presupposto della lotta e della vittoria di un mondo migliore, più felice.
Vorrei riunire in una sola espressione tutto l'amore e la pena che provo per voi, e trasmettervela come ultimo lascito.
Addio, non mi dimenticate.
I più affettuosi, caldi saluti e baci d'addio dal vostro
papà
(Austria, ultima lettera di Franz Mager ai figli).
Nisida

lunedì 25 aprile 2005
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grazie......
RispondiEliminagrazie.
RispondiEliminaecco: quella che provo ora è commozione, non quella provata leggendo il tuo commento da me. altra cosa... (e a 'sto punto, non so cosa)
Molto bella. Non è un "morire per delle idee" (ché subito verrebbe in mente la micidiale canzone di FdA), ma semplicemente un morire "perché non adatto per questi tempi", perché costituzionalmente inadatto alla violenza. E' una cosa profondamente diversa: l'inevitabile eroismo dell'antieroe, che muore perché è nato così, non perché lo abbia scelto; la nobiltà dello spirito (in senso manniano) è congenita, non la si vuole, la si ha. Qui c'è molto da imparare.
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaCarolina
Ho scritto un racconto epistolare sulla condanna a morte di un uomo votato alla libertà ( che non piacque )e mi accorgo che, come sempre, la realtà supera l'immaginazione, non foss'altro che nella realtà si muore davvero, il personaggio in fondo no.
RispondiEliminaL'uomo che muore per la viltà e la protervia degli altri o di qualcosa di più grande di lui è diverso dall'uomo che muore in un incidente stradale ( mi viene in mente il Commesso Viaggiatore di Miller ).
Io ho visto molti morti, vengo da una terra di morti ammazzati, ne ho trovati molti di morti ammazzati, ingiustamente e vilmente e spesso proprio per un idea assurda delle cose.
E' la storia, mi hanno detto, che è così, la storia della politica che è costellata da tragedie eppure nessuno oq uasi se ne discosta dalla politica, e non può discostarsi dalla storia, nemmeno se se ne sta rannicchiato a casa sua.
Certo raccontare di un condannato a morte dal nazismo smuove sentimenti diversi da un condannato a morte perchè è un appuntato dei Carabinieri o un mercenario o un contadino che non sa leggere e scrivere che festeggia una vittoria illusoria in uno spiazzo di campagna: però tutti son stati uccisi da una idea, malsana però, un' idea malvagia; la storia lo insegna che i morti non sono tutti uguali nelal coscienza delle persone, sarà vero o no non lo voglio più dire eppure mi sento di dire ancora una cosa: è diversa, auspicabile, desiderabile, immortale una morte su un letto con parenti e amici attorno?
Non lo so.
(La canzone non mi piace per niente, scusa eh...).
Keerch
Wynck
"non mi va. Neanche un po'!!!"
RispondiEliminaquella canzone infatti non deve piacere. E' fatta per quello. Canta la disillusione di un uomo che ha creduto in un'idea. Ma si sa, le cose cambiano. Tu avresti mai pensato, Wynck, che dal '68 saremmo poi finiti in un governo di destra con Storace alla Salute? Ce ne voleva di fantasia!!
RispondiEliminaNo non l'avrei mai pensato ma non avevo mai pensato nemmeno che chi ha ucciso padri di famiglia solo perchè avevano una divisa , e che facevano comunque un mestiere che piaccia o no merita il suo rispetto, poteva dormire e lavorare fuori dal carcere dopo pochi anni.
RispondiEliminaSai com'è rien...ecco, m'hai capito.
Wynck
la differenza tra un mercenario e un resistente è proprio questa:
RispondiEliminaal resistente la violenza fa schifo, ma la deve attuare per difendere i più ancor deboli di lui, dopo la violenza altrui
resistenti inesistenti, oggi, itaglia, 25 aprile 2005
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Apolide Sedentario
Apolide...non è che domani ti prendi, se te lo danno e offrono, un bel lavoretto in banca o in azienda a fare il coleltto bianco...?
RispondiEliminaSpero tu non lo faccia figliolo...sai : il cielo queste cose quando le vede s'incazza e se s'incazza il cielo...so' cazzi..sai..eh..si.
Ossequi apolide ( ma apolide deche'?...)
Wynck
ho varcato il limite d'età senza esser diventato servo di nessuno
RispondiEliminainternet lo scrocco ai luoghi pubblici
non ho denaro
tu, Wynck della Mynckia, ce lo hai il denaro, ce lo hai...
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Apolide Sedentario
limite di età quale? enti? enta? anta? armadio a sei ante? :-)))
RispondiEliminaCarolina
se non erro, un poco più di due millenni...
RispondiEliminainvece Wynck è il solito nato ieri...
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Apolide Sedentario