Nisida

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martedì 18 gennaio 2005

L'ATTESA


Oggi 18 gennaio uno sparuto gruppo di manifestanti davanti alla Prefettura mostrava uno striscione.

“E.D.N. – Euro disoccupati napoletani”.

Erano decisamente più numerosi i poliziotti sotto il portone.
Altoparlanti diffondevano nella piazza del Plebiscito musica proveniente dalla mostra "Don Chisciotte e l'utopia possibile" a Palazzo Reale.
Ragazzi facevano discese ardite sulla base della scultura di Luciano Fabro.
All'incirca alla stessa ora a  San Giovanni a Teduccio in un agguao di camorra veniva ferito un uomo. Almeno stavolta non c'è stato il morto.

Poco più in là uno stormo di colombi aspettava invano.


(ma sto cacchio di Splinder quando trova pace? ci ho messo mezz'ora a caricare questo post)

5 commenti:

  1. Posso dire una cosa che riceverà molte critiche?
    Grazie...

    Ma come mai i disoccupati meridionali italici hanno quasi tutti la panza, le gote grosse, e il doppio mento?...
    (E spesso un a'uto migliore della mia ... ).
    Sai che non ho mai capito questa discrasia biologica del disoccupato ?
    E' probabile, è possibile , dico cioè, che i veri disoccupati non manifestano pubblicamente o l'essere disoccupati fa ingrassare?...
    Forse ha ragione Sirchia ( e sul Fumo vietato ha ragione a metà).

    Keerch

    Wynck

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  2. i disoccupati "meridionali italici"? i disoccupati che manifestano sono soltanto a Napoli, quindi wynck, scrivilo pure... non avere paura, non verresti considerato razzista perché è un fatto!
    perché sono grassi e rubizzi? forse perché magnano una schifezza e sono abituati a padellate di "puparuoli aulive e chiapparielli" (peperoni fritti con olive nere e capperi) o "sasicce e friarielli" (salsicce con broccoli selvatici) innaffiate da vinello di gragnano...
    A parte gli scherzi, i disoccupati napoletani che manifestano per strada non sono effettivamente disoccupati. Quelli veri non manifestano. Vivono la loro difficoltà senza aderire a nessuna bandiera (le liste di disoccupato sono politicizzate). Non è un dato oscuro. Hanno un lavoro (al nero) oppure di contrabbando, non pagano le tasse, vivono (e vogliono rimanerci) nei bassi arredati come delle reggie, hano automobili di grossa cilindrata tirate a lucido! Tant'è che le istituzioni hanno creato i job center, dove devono compilare una scheda e dichiarare tutto... segue una ricerca approfondita al catasto, alla motorizzazione e altro per verificare tutto ciò che possiedono loro, le mogli e i figli e parenti... e infatti, i disoccupati "organizzati" sono contrari ai job center...

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  3. i disoccupati organizzati, lo dice la parola stessa, sono organizzati per creare scompiglio in città, tant'è vero che la loro attività si moltiplica in occasione di particolari avvenimenti (leggi elezioni).
    F.I. e A.N. non sono estranei al movimento. Se qualcuno si fa un giro nei pressi della Sezione Berta (A.N. a Via Foria nei pressi del Liceo Cuoco) si rende conto di come fervono le attività.
    I disoccupati veri non li vedi per strada, quelli nessuno li paga e devono lavorare per sbarcare il lunario. A chilli l'abbrucia 'o fronte.

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  4. ah dimenticavo.
    Se fate un giro nei cortili di Palazzo Reale e verso la Biblioteca Nazionale, troverete decine e decine di auto parcheggiate all'interno tutte relativamente nuove.
    Ovviamente appartengono ai lavoratori del Museo che godono di parcheggio privilegiato e per uscire percorrono anche i cortili interni.
    Anni fa, quando c'erano ancora i gruppi consiliari a Palazzo Reale ci fu una guerra per cacciare fuori le auto blu e le altre. Ma a quanto pare è più facile buttare fuori le auto di servizio (che ora occupano lo spazio antistante il San Carlo) che quelle degli LSU.

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  5. Aggiornamento:
    ieri dopo che sono andata via dalla Prefettura i "disoccupati", divisi in 2 manipoli, hanno assaltato il Museo di Capodimonte bloccando le visite e il San Carlo.
    Fonte: Corsera

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