Nisida

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domenica 9 gennaio 2005

 IL GRANDE SPUT DELLA SETTIMANA

va assegnato per acclamazione al Ministro Martino, che ha rilasciato ieri un'intervista al Corriere della Sera , dove afferma il diritto di fumare in barba alla legge votata dal Governo di cui lui stesso fa parte.
Il link sottostante collega al testo dell'intervista.

http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=INTERNI&doc=NESE

Il link è stato disattivato, per cui la incollo qua:

«Lasciatemi fumare. Anche alle riunioni di governo»

Martino: ho cominciato a 18 anni, è un mio sacrosanto diritto. Con i divieti stiamo esagerando «Le scritte sui pacchetti? Non le leggo: infilo le sigarette in una custodia di pelle con su scritto: il tabacco provoca straordinarie prestazioni»
L' INTERVISTA.
PARLA IL MINISTRO DELLA DIFESA, UNA PASSIONE IRRIDUCIBILE
"Non dico che riempirsi i polmoni sia una cosa raccomandabile, ma ne faccio una questione di libertà Basta la buona educazione"
«Io a tavola voglio fumare. Se il ristorante non vuole il mio fumo, non avrà neppure me».
Al telefono dall' Oman, dov' è in visita al suo collega Al-Busaidi, il ministro della Difesa Antonio Martino conferma la fama di fumatore irriducibile. Non si è arreso un paio di anni fa, quando il presidente Ciampi lanciò un appello a piantarla col fumo. E anche adesso che il ministro Sirchia mette divieti, lui vuole continuare ad accendersi la sigaretta quando gli pare.
«Mi sembra che stiamo esagerando. Oltretutto credo che proibire il fumo nei ristoranti violi il diritto di proprietà privata. Non si può costringere».
Nelle riunioni di governo lei accende la sigaretta?
«Sì, ma anche altri fumano».
Berlusconi però non fuma.
«Lui no. Ma è un non fumatore tollerante. Non manifesta segni di fastidio. Quando l' ho conosciuto, un suo zelante collaboratore mi ha visto con la sigaretta fra le labbra e si è premurato di avvertirmi: "Guardi che il Cavaliere non sopporta il fumo".
Poi ho chiesto a lui se era vero e mi ha detto che non ci faceva caso».
E nelle riunioni all' estero?
«A un vertice dei ministri della Difesa della Nato ho creato il club dei ministri fumatori. Ho tirato fuori le sigarette. Quando mi ha visto, il canadese si è fatto coraggio e mi ha imitato. Con un cenno d' intesa mi ha guardato lo spagnolo, poi il portoghese, tutti grati perché avevo rotto il ghiaccio».
In America però sono molto severi coi fumatori.
«Sì, c' è una crociata antifumo, ma io vado sempre a cercarmi un angolino tranquillo. Ricordo una cerimonia a Washington in onore dell' economista Friedman. C' erano vari ministri. Mi sono appartato in corridoio e ho acceso la sigaretta. Quando mi hanno scoperto se la sono cavata con una battuta di spirito: "Il ministro fuma, lo arrestiamo?"».
Il suo collega americano Donald Rumsfeld fuma?
«Per carità. È un antifumo accanito. Voleva convincere anche me a smettere. Sai, mi ha detto, mia figlia ha smesso. Gli ho risposto: mica sono tuo figlio, io».
Mai avuto problemi al ristorante?
«In Italia no. Anche perché cerco di farmi dare sempre un tavolo appartato. In America invece mi ha fatto storie una signora. Stavamo seduti intorno a un grande tavolo circolare. Lei era di fronte, ad almeno due metri di distanza. Quando ho acceso la sigaretta si è alzata dicendo che le dava fastidio. Tutta scena perché alle sue spalle c' era uno che fumava il sigaro e lei manco se n' era accorta».
Sua moglie è americana. Non è infastidita?
«No. Anche se lei e i miei figli non fumano».
Quando prende il pacchetto e legge la scritta «Il fumo uccide» non le viene per un attimo la voglia di smettere?
«Ma io non la leggo. Il pacchetto lo infilo in una custodia di pelle sulla quale c' è una scritta ben diversa». Cosa c' è scritto?
«C' è scritto: "Il fumo provoca straordinarie prestazioni". Me l' ha regalata una signora».
A che età ha cominciato a sbuffare fumo?
«Verso i 18 anni. Mio padre era contrario. Ho cominciato con un pacchetto di Astor da 10. Poi sono andato in America e sono passato alle Winston. Le fumo ancora adesso. Però il pacchetto non era più da 10, ma da 20. E così mi sono abituato a superare di poco le 10 al giorno. Ne consumo 12. A volte mi gusto anche un bel sigaro».
Sta parlando con un non fumatore.
«Ma io sono tollerante con i non fumatori. Non mi danno alcun fastidio. La trovata più simpatica mi è capitato di vederla in un ristorante di Londra. All' ingresso c' era un cartello con la scritta: Non-smokers are tolerated».
Lei reclama il diritto di aspirare fumo in nome della libertà individuale. Ma anche il non fumatore vorrebbe essere libero di respirare aria pulita.
«Sono d' accordo. Ma è un problema da risolvere con la buona educazione. Non coi divieti. Non si possono proibire quelli che ci danno fastidio. Poniamo che mi diano fastidio gli obesi, che faccio, gli ordino di mettersi a dieta? A me danno molto fastidio quelli che non si lavano. Ma non mi sogno di spingerli sotto la doccia».
Qui però è un problema di danno alla salute.
«Che senso ha vivere come se fossi malato per essere sano al momento del trapasso?».
A un giovane incerto se cominciare a fumare lei cosa consiglierebbe?
«Lo sconsiglierei. Non dico che riempirsi i polmoni di fumo sia una cosa raccomandabile. Ne faccio una questione di libertà. È un mio sacrosanto diritto decidere se accendere la sigaretta o no. Per esempio, imporre il casco a chi va in motorino non mi è sembrato carino. Portare il casco è giusto e prudente, ma dev' essere una libera scelta. Bisogna educare!».
Lei fa parte dell' associazione internazionale Forces, che si batte contro il divieto di fumo.
«Mi sono associato nel 1998, quando venne impedito a un condannato a morte in Colorado di fumare l' ultima sigaretta prima di morire. Una crudeltà inutile».
Ha perfino scritto la prefazione a un libro dell' americano Steven Milloy intitolato «Fuma pure. Manuale per difendersi dagli scienziati allarmisti».
«Dove dico che dopo il nazismo e il fascismo, è crollato il comunismo. Gli statalisti sembravano aver subìto una sonora, definitiva sconfitta. E invece no. Sconfitti in campo economico, i nemici della libertà hanno cominciato a cercare la rivincita in altri settori».

Marco Nese
(da sottolineare che il Ministro non approva neppure l'imposizione del casco... sic)

13 commenti:

  1. Mah .. io credo nella libertà di tutti .. ma anche nel rispetto per gli altri ..
    E da ex-fumatrice credo sia giusto rispettare di più le persone che non fumano ..
    Forse se si fosse stati a suo tempo più rispettosi non si sarebbe arrivati a questa situazione di divieto drastico .. ;) ..

    ciao!!! complimenti per il tuo blog!!! è bello leggerti!!
    elisa

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  2. cazzo, ora Martino mi sta quasi simpatico!

    Peter

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  3. fa' attenzione... potrebbe diventarti quasi simpatico anche il Calderoli, quello di "per un pugno di dollari"..

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  4. ehm... io sono d'accordo con Martino
    (sul fumo e basta, eh...)

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  5. ehehhe
    oggi era la giornata mondiale degli incazzati.
    Il primo a prendere la multa è stato un giovanotto del Vomero.
    C'erano forum di discussione ovunque.. al bar, in ufficio, persino in metropolitana e in funicolare. E tutti i marciapiedi antistanti i locali erano costellati di cicche... davvero un bel vedere.
    Resto dell'opinione che se i signori fumatori si fossero comportati con piu' civiltà non saremmo a questo punto. Amen

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  6. sono un fumatore pentito
    fumo tutto addolorato ora, ecco..

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  7. faccio il presuntuoso: mi prendo una parte di SPUT (la presunzione consiste nel fatto che io, signor nessuno, mi associ a un ministro). per una volta sono d'accordo con Martino (le cui posizioni conoscevo da anni). Che il buon senso venga regolato per legge mi pare un obbrobrio giuridico, ma con un governo che partorisce obbrobri giuridici ogni giorno non c'è da meravigliarsi. Io - fumatore e dunque di parte, come è di parte chi non fuma - in questa legge ci trovo anche altro, l'individuazione dei lebbrosi del Terzo Millennio, sulla scia di una campagna nata negli Usa. E poi trovo singolare (ma non è vero, lo trovo in linea con questo governo) che non si rispetta il protocollo di Kyoto e si impedisce a me di fumare. Il fatto è che servono nuovi mostri che distolgano l'attenzione da questioni più serie. Così, ci ritroviamo a parlare di fumo, che è tutto dire. Siamo proprio messi male, sìsìsì

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  8. ahahah... bella questa su calderoli... ma che scherziamo?!
    concedo simpatia solo a martino e solo per un paio di secondi. poi torno in me...

    Peter

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  9. io fumo, ma non sostengo cose come che i diritti sorgano dalle abitudini o che sia la stessa cosa il rispetto per me che inquino e altri che non lo fanno. insomma, una vera lectio di civiltà, di collegialità in seno al consiglio dei ministri, e quant'altro..
    ti prego Jeneregretterien, continua ad assegnare i premi SPUT...
    Carolina

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  10. a me ha colpito molto il fatto che Martino la sua "civiltà" l'ha anche esportata, facendo anche proselitismo.
    Ho già in mente il nuovo Grande Sput, sempre se non ci siano concorrenti piu' accreditati.
    :-)

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  11. io non riesco ad applicare il principio di mio padre, mutuato peraltro da Tolstoj, per cui entrare in un luogo dove ci sono altri e accendersi una sigaretta - "del tabacco" ai tempi dello scrittore - equivale a entrarvi e pisciare sul tappeto, con la differenza che nel primo caso qualcuno riesce addirittura a buttarla in politica. Ma ci proverò, e per conto mio senza far proselitismo alcuno.
    In attesa del Grande Sput allora..
    Carolina

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  12. Che impudente, che maleducato Martino! Mi dispiace ma nelle sue parole leggo la prepotenza della gran parte dei fumatori. Anch'io ogni tanto mi accendo una sigaretta, ma fuori dai locali dov'è proibito e mai in faccia a chi non gradisce. E' questione di civiltà, di rispetto.

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  13. come vedi è lo stesso maleducato che stasera a In onda ha dato del pretacchione a don Gallo. Questa gente deve andare a casa e restarci per sempre.

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