Nisida

Nisida

venerdì 24 dicembre 2021

Canto di Natale

 

Quanno nascette Ninno a Betlemme

Era notte, parea miezojuorno

Era notte, parea miezojuorno

Maje le stelle lustre e belle

Se vedettero accussì

La cchiù lucente

Jette a chiammà li Magge a l'Uriente

Jette a chiammà li Magge a l'Uriente

Nun c'erano nemice pe la terra

La pecora pascea cu lu lione

La pecora pascea cu lione

Co' capretto se vedette

Lu liopardo pazzià

L'urzo e 'o vitiello

E cu lu lupu pasce 'o pecuriello

E cu lu lupu pasce 'o pecuriello

giovedì 23 dicembre 2021

E di nuovo cambio casa

 Alla nostra tenera età ci è toccato emigrare nel Lazio, a Ciampino. Nostro figlio ha bisogno di noi. Dopo la tegola che gli è caduta sulla testa, con due bambini, con lo smartworking ormai stabile (visto che alle aziende conviene e come), quando glielo abbiamo proposto ha accettato al primo colpo.

E così siamo venuti in albergo a Ciampino e abbiamo passato una settimana a vedere furiosamente case nei paraggi del figlio. Dopo avere visionato diverse scarrafunere e posti decenti a prezzi da dintorni Colosseo, alla fine abbiamo trovato quello che cercavamo: attico-mansarda", così lo ha definito l'agenzia.

Dista 200 metri da casa del figlio, che ci ha piazzato anche un ripetitore wi-fi. Tra l'altro a Ciampino proprio in questi giorni sono in corso i lavori per il cablaggio della fibra. La casa è molto accogliente, arredata con un certo gusto, completa di tutto. La proprietaria, molto gentile, ha lasciato anche l'asse da stiro e i lettini per il sole sul terrazzo. Il terrazzo è la parte più interessante, gira tutto l'appartamento, c'è anche un ombrellone enorme ed ha suscitato subito un grande amore da parte dei nipotini che ci fanno tutto quello che è vietato a casa loro.

In realtà non abbiamo del tutto traslocato e mediamente qualche giorno al mese lo passiamo a Napoli dove sempre abbiamo qualcosa da fare. Parenti pochi ma tanti amici, che ci mancheranno. Poi approfittiamo per portare quello che ci serve da casa, tipo le coperte, che il freddo ci ha colti impreparati e qui c'è il riscaldamento centrale che per gentile concessione verrà acceso il primo novembre. Per fortuna qui c'è il mercato settimanale, dove abbiamo potuto rifornirci del necessario.

Però fa freddo e meno male che hanno anticipato il riscaldamento che funziona molto bene ma costa un botto. Quando piove c’è una grande vetrata e sembra di stare nel retro di una cascata. Vento e pioggia ci hanno costretti a costruire una sorta di diga altrimenti ci saremmo allagati di sicuro.

Ora siamo venuti giù per Natale e ci tratterremo diversi giorni per stare con mia sorella e i nostri amici che ci mancano un pò. Torneremo a metà gennaio a fare i nonni a tempo pieno.


mercoledì 9 giugno 2021

Venerdì 3 aprile 1964

 Quel giorno la Pietà di Michelangelo veniva imbarcata sulla nave Michelangelo per essere esposta alla Expo di New York. Aveva viaggiato su un camion scoperto da Roma a Napoli in autostrada a 10 km all’ora, per evitarle anche la minima scossa, anche se all’interno della cassa era imballata a prova di rotolamento. Una volta caricata sul piroscafo avrebbe viaggiato incastrata sulla prua con delle ganasce speciali che in caso di affondamento l’avrebbero sganciata, rimanendo a galleggiare sulle onde senza affondare.

Ma tecnici e ingegneri non riuscivano a risolvere l’aggancio della cassa alla gru che l’avrebbe collocata in coperta e si vide la povera Pietà sollevarsi di sguincio, tutta storta e il tizio dell’assicurazione  era lì che si strappava i capelli. All’improvviso si levò  un urlo: scinn’a lloco, e mio suocero che doveva manovrare la gru saltò sulla cassa e con pochi movimenti agganciò i cavi, cacciando via il povero tecnico. Altro urlo: aiza! 

E la Pietà si alzò gloriosamente nel cielo, dritta dritta e andò a posarsi con leggerezza sulle ganasce predisposte sulla prua. 

I giornali gli dedicarono ampio spazio e molte foto si possono vedere nell'archivio Carbone che sta digitalizzando tutto il suo fantastico archivio. 

 http://catalogo.archiviofotograficocarbone.it/carbone-web/documenti/detail/IT-CARBONE-FT0001-113291/statua-della-pieta-michelangelo-preparativi-e-imbarco.html?currentNumber=0&startPage=0&jsonVal=%7B%22jsonVal%22:%7B%22query%22:%22Piet%C3%A0%20imbarco%22,%22startDate%22:%22%22,%22endDate%22:%22%22,%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20%7D%7D







E la nave salpò e riportò dopo un anno la Pietà sana e salva. Da allora non si è più mossa, anzi le hanno messo anche un cristallo davanti, dopo che un pazzo la sfregiò a martellate.


giovedì 20 maggio 2021

Drive-in today

 Un tempo i drive in erano luoghi dove si andava a cinema con l’auto. In USA era normale ma da noi erano pochissimi. Ora i drive in sono luoghi dove si va a fare il tampone molecolare in caso di contatti sospetti. Ed è cosa complicatissima, almeno qua in Campania perché  nel Lazio no. Abbiamo giusto fatto una gara, mio figlio e famiglia e noi. Tutto è iniziato con l’idea di mio figlio di fare un tampone antigienico prima di vaccinarsi, viste le frequentazioni ospedaliere degli ultimi mesi. Ed è uscito positivo

 E qui comincia la corsa per prenotare il tampone molecolare. Nel frattempo noi siamo tornati a casuccia nostra, intenzionati a fare anche noi il molecolare. Mio figlio la sera stessa ha prenotato sulla piattaforma regionale il tampone, scegliendo anche il drive in più vicino alla propria abitazione e gli hanno la data del mattino dopo alle 9; in serata la risposta. Tutti Negativi. Tempi di percorrenza: arrivo 8.50, uscita 9.03.

Noi niente piattaforma, bisogna rivolgersi al medico di base che segnala alla ASL, la quale quando sta comoda ti invia messaggio per la convocazione. Un solo drive in disponibile, al Frullone, solo per appartenenti alla ASL Napoli 1. Nel frattempo stai chiuso in casa in quarantena. Arriva finalmente l’sms con un codice di prenotazione, orario 9-11 e si va. Arriviamo circa alle 8,30 e troviamo già un centinaio di auto in fila. Alle 9 un militare passa a leggere i nostri sms e si aspetta. Arriviamo alfine alle tende militari, ricoperte di frasche mimetiche con la scritta Esercito, ritirano la tessera sanitaria e ci infilano il tampone su per il naso, tutto senza dire niente, neanche jatevenne. E si sono fatte le 10.10 e ci è andata pure di lusso. La risposta è arrivata oggi, sms con codice per entrare in piattaforma, codice fiscale e numerone della tessera sanitaria dove finalmente ci dicono: Negativo. Poco fa whatsapp del medico di famiglia, ci dice che siamo negativi e ci libera dalla contenzione.

Lazio 1 - Campania 0

E scopro che potevamo farlo tranquillamente li anche noi, lo fanno anche agli stranieri. Bravo D’Amato. Stiamo meditando di trasferirci.

sabato 17 aprile 2021

L’origine del mondo

 Stasera nella trasmissione di Gramellini, Jacopo Veneziani ha parlato di Gustave Courbet, autore di un quadro di Uomo disperato, suo autoritratto e azzardando un paragone ha parlato della somiglianza con Johnny Depp. In realtà Courbet somiglia poco al suo inquietante autoritratto.


Però Courbet ha dipinto un altro quadro per cui è rimasto famoso. L’origine del mondo, considerato ancora oggi scandaloso, tanto che Facebook lo cancella e redarguisce l’incauto che lo pubblica nella sua pagina.


La prima volta che ho visto la riproduzione di quel quadro è stato a Milano, in una agenzia pubblicitaria dove lavorava un mio amico, art director. Aveva ornato il quadro con un pezzo di pelliccia nera. Scandalo più scandalo.


mercoledì 14 aprile 2021

Vaccino, neverending story

 La domenica delle palme, circa due settimane fa, sono stata vaccinata con Astrazeneca, dopo svariate file della durata complessiva di tre ore. Sono diabetica ma mi hanno detto che non avevo diritto al Pfizer perché assumo un solo tipo di farmaco. Cioè non sono fragile, nonostante le numerose patologie e l’ho scoperto quel giorno.

Alla fine del percorso ad ostacoli, giunta alla saletta del vaccino mi hanno accolta una dottoressa e un infermiere cui ho mostrato un’anamnesi comprendente le patologie e i farmaci che assumevo che sono risultati compatibili con vaccino. Tornata a casa, stanca e morta di freddo (l’attesa si era svolta all’aperto e con bella ventilazione anche nei gazebo), sono cominciati grandi dolori alle braccia, stanchezza e poi la febbre che ha raggiunto i 39 gradi, che con una Tachipirina il giorno dopo è sparita, non così i dolori che anno atteso una settimana per lasciarmi.

La location merita una descrizione. Eravamo alla Stazione Marittima, da dove partono le navi da crociera e infatti in porto erano presenti due navi, regolarmente in moto. Una lunga fila di gazebo accoglieva i vaccinando, la fascia da 70 a 79, molti acciaccati, assenza di sedie, solo qualche sedia a rotelle per i non deambulanti, accompagnati  da solerti signore della protezione civile, che ci dicevano di tanto in tanto di stare distanziati ma quando lo eravamo troppo ci dicevano di avvicinarci. Boh. 

E se tre ore vi sembrano molte, il giorno dopo qualcuno ne ha attese cinque. Tutt’altro discorso alla Mostra d’Oltremare dove con una precisione Svizzera si è vaccinato il marito con entrambe le dosi. 

Ora attendo la seconda dose che mi verrà inoculata dopo 12 settimane, il 16;giugno, giorno del mio compleanno. E che Dio c’è la mandi buona.

martedì 30 marzo 2021

I draghi al tempo del COVID

 I bambini e la scuola, grande problema al tempo del COVID.

I miei nipotini sono riusciti a frequentare il nido abbastanza di continuo, togliendo le assenze per raffreddori e simili. Ma quando il Lazio è diventato zona rossa, scuole chiuse, anche i nidi. Mio figlio e sua moglie hanno cercato di spiegare ad Arianna incazzatissima perché non poteva andare a scuola. Sai, ha detto papà, c’è un signore che a i chiama Draghi che ha deciso che per la nostra sicurezza, lo sai che c’è questo virus, dobbiamo stare a casa. Vedi che anche papà e mamma lavorano da casa? 

La piccola ha fatto una faccia comprensiva e sembrava aver accettato il ragionamento, ma dopo qualche giorno, in modo casuale, ha detto: papà ma ci sono ancora i draghi a scuola?

E così oggi sono tornati alla scuola liberata dai draghi.

giovedì 18 marzo 2021

È n'anno, ce pienze ca è n'anno

Sulla saracinesca di un negozio l'anno scorso attaccarono questo cartello.


Ora dopo un anno siamo messi uguale. Zona rossa, negozi chiusi, poca gente per strada. Però abbiamo il vaccino, anzi tre per ora, compreso Astrazeneca sospeso cautelativamente da AIFA, in attesa di risposta dall’EMA. La vaccinazione va a rilento, in città per ora c’è un solo grande centro dove affluiscono tutti i vaccinando. Nel frattempo sono state aperte le adesioni agli ultra settantenni, con conseguente casinò ruaial, come da prassi ogni volta che si apre una piattaforma digitale. Per avere un codice Otp ho dovuto attendere quasi 12 ore; è arrivato alle 4.28 del mattino. Ora aspetto la convocazione. È stato aperto l’accesso anche alle categorie fragili di cui devono occuparsi i medici di base e qui altro grancasino: non tutti i medici hanno capito che non è una scelta, altri dicono di non aver ricevuto le credenziali, altri ancora stanno lavorando come pazzi per inserire tutti i loro pazienti problematici che sono in numero considerevole.

Vediamo nei prossimi giorni come impatta il sistema e come reagisce la popolazione. Molti hanno rifiutato Astrazeneca, grazie al grande polverone innalzato dalla stampa sugli effetti del vaccino. Anche io sono preoccupata e non so quale decisione prenderò. Diciamo che più di tutto temo di ammalarmi, anche se faccio una vita da clausura ed esco il meno possibile. Ma guardò al vaccino come qualcosa che potrà liberarmi, restituendomi una parvenza di vita civile e consentendomi di rivedere figli e nipoti. E già basterebbe.



sabato 6 marzo 2021

Infarto e pandemia

 Una cosa che non potrò mai dimenticare è non aver potuto abbracciare mio figlio uscito dall’ospedale. Siamo stati costretti a stargli alla larga per non metterlo in pericolo e ce ne siamo tornati a Napoli mogi mogi e adesso lo guardiamo in videochiamata.

Ha avuto un infarto mentre nuotava in piscina ma non si è capito perché sembrava un dolore gastrico, non riconosciuto ne dal medico di base ne dall’illuminato professore del Campus di Roma che voleva fargli una gastroscopia. Finché un gastroenterologo dell’ospedale dei Castelli lo ha spedito dal cardiologo che a sua volta lo ha spedito subito al pronto soccorso di Tor Vergata in codice rosso. E nel frattempo si era tenuto l’infarto per quindici giorni.

All’unità coronarica gli hanno fatto una coronografia e applicato due stent, e la cosa sembrava finita lì. E invece, mentre stavano per dimetterlo è andato in arresto cardiaco e lo hanno defibrillato. Dopo diversi giorni passati a valutare il da farsi, se impiantare un defibrillatore, un pace maker o nulla, hanno deciso per il defibrillatore. E così dopo alcuni giorni è tornato a casa con una specie di vademecum di questo lo puoi fare, questo no, più una decina di pillole che gli scandiscono la giornata. A seguire, appuntamenti prefissati per controlli vari. 

Tutto questo stando da solo, con noi che stavamo in attesa delle telefonate dei medici che ci dessero notizie sulle condizioni. E a nulla è valso il tampone che la moglie aveva fatto: in ospedale non hanno alcuna fiducia di quelli antigenici. Non si entra.

Inutile dire che non si capisce il perché di tutto questo. Mio figlio è uno sportivo, nuotatore professionista e come tale ogni anno fa tutti i controlli cardiaci al CONI. Lo aveva fatto a ottobre, va a correre e in bicicletta e durante il lockdown ha comprato la cyclette. Ha un’alimentazione sana e lo hanno valutato paziente non a rischio. E allora, perchè? 

Ora dovrà affrontare un lungo periodo di riposo e questo per una persona iperattiva è un gran bel problema. Tutto questo mentre le regioni continuano a rimanere chiuse e chissà quando potremo rivederci, bambini compresi.



giovedì 18 febbraio 2021

Un’altra vita

 Non servono tranquillanti o terapie,

Ci vuole un’altra vita (F. Battiato )


Un’altra vita, che non si arrenda, come questa piantina, cresciuta sotto casa dalle pietre, davanti al negozio di pompe funebri, che ha avuto anche la forza di fiorire. Neanche il gelo le fa paura.

venerdì 12 febbraio 2021

La lotteria del cashback


Il pasticcio del cashback sta generando una serie di problemi. Il primo riguarda i benzinai che stanno protestando a gran voce perché gli automobilisti, per cercare di fare un gran numero di scontrini, onde poter concorrere alla lotteria dei 1500 euro, stanno facendo pagamenti a ripetizione alla stessa pompa, tutti dell’importo di pochi euro. Ovviamente ogni operazione ha un costo, indipendentemente dal valore.

Poi i furbetti dello scontrino stanno mettendo in atto una serie di trucchi, tipo riportare la merce e chiedere il rimborso, tanto il 10% è stato acquisito. 

Altra furbata prevede l’acquisto di carte prepagate vendute nei negozi, là si acquista e si incamera il 10%, poi quando si spende con la prepagata che si è inserita nell’app altro 10% e fa 20.

Ora il governo dovrà trovare il sistema per evitare almeno la storia dei multiscontrini a danno dei poveri benzinai.


domenica 7 febbraio 2021

Risvolti dello Smart working

 Ieri telefona tale Daniele che lavora in un’agenzia immobiliare e mi offre in vendita un bilocale in zona. Ero abituata ai gestori telefonici o a quelli di energia, mai avrei pensato alla vendita di abitazioni, anche perchè di solito è l’inverso, siamo noi che se cerchiamo casa chiamiamo le agenzie. Bah!

Gli ho detto che non mi interessava e lui ha precisato che offrono anche un servizio di valutazione di immobili a titolo gratuito. 

Quindi mi pare di capire che non vanno più in giro per case e allora gli ho chiesto come farebbero questa valutazione. Semplice, ha detto, tramite whatsapp o altro. Lei si collega via telefono e giriamo per l’appartamento. Poi ci fornisce tutte le altre informazioni. Allo stesso modo facciamo visitare gli appartamenti vuoti. 

Giorno verrà che pure il cassamortaro qua sotto offrirà il funerale Smart working via internet. Già visto un funerale dove tutti erano vestiti con tute e casco e niente parenti al seguito. 

mercoledì 3 febbraio 2021

La rana e lo scorpione


favola tradizionale che verte sull'immutabilità degli istinti degli individui (pensando a Renzi)



Uno scorpione chiede ad una rana di lasciarlo salire sulla sua schiena e di trasportarlo sull'altra sponda di un fiume. In un primo momento la rana rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto. L'aracnide argomenta però in modo convincente sull'infondatezza di tale timore: se la pungesse, infatti, anche lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei. La rana, allora, accetta e permette allo scorpione di salirle sulla schiena, ma, a metà strada, la punge condannando entrambi alla morte. Quando la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto folle, questi risponde: "È la mia natura!".




sabato 30 gennaio 2021

Febbre ‘ndo cojo cojo

Eravamo usciti per prendere un poco d’aria ma abbiamo capito subito che non era stata una scelta felice. C’era tanta folla, forse perché c’era il sole, dopo tanti giorni di pioggia e domani si ricomincia. Anche tanti bambini, tutti muniti di coriandoli con cui facevano grandi lanci. E così è arrivato anche Carnevale. 

Abbiamo svicolato per le vie laterali, che la gente si concentra tutta sulle vie principali, le vie dello shopping, anche se i negozi erano vuoti, nessuna coda fuori. In realtà stavano tutti pigiati nei dehors di Luca Giordano uno 'ncuollo a n'ato come pesci nell'acquario a mangiare, bere e fumare e noi vecchietti a guardarli con orrore. 

Lento pede siamo tornati verso casa, fermandoci a comprare un poco di mozzarella. Ho disciplinatamente misurato la febbre e sul polso sinistro avevo 37.3. Istintivamente ho accostato quello destro e ohibò avevo 34.2. Mentre la D.M. sceglieva la mozzarella fuori si è radunata un po’ di gente e tutti a misurarsi la febbre, col termometro che non si faceva pregare a dare le risposte più fantasiose, finché è uscito il commesso annunciando che lui aveva 39.4. 

E la D.M. quando è uscito mi ha detto un poco incazzato: e sei sempre tu, eh? Ma vuoi vedere che è colpa mia se i termometri danno i numeri come la tombola?


giovedì 28 gennaio 2021

È vita questa?

 E ci mancava pure la crisi di governo. E Renzi se ne va a fare conferenze in Arabia Saudita, presumo a soldi, terminando con un bell’inchino all’emiro. Non so come finirà ma l’ultima cosa che vorrei è che Mattarella desse l’incarico a Renzi. In piena pandemia un rottamatore ci farebbe allegramente il fosso a tutti. 

Intanto è saltato il programma vaccinale perché la fornitura di vaccini non ha rispettato le date di consegna e i contagi aumentano. I padiglioni primula ancora non si vedono e farebbero bene a non parlarne più, ora che hanno messo a disposizione anche le sale cinema e ogni giorno ci sono sempre un numero alto di decessi. Oggi in Campania 35, col solito riporto.

E si allontana sempre di più la possibilità di rivedere figli e nipotini, il vaccino sembrava la soluzione più sicura per tutti anche se desta qualche preoccupazione a causa delle allergie ai farmaci di cui soffro. E poi questa non è vita, senza un programma, senza un futuro. È tutto così irreale. Mi sento chiusa dentro ma quando esco è pure peggio. La mascherina non mi fa respirare, mi viene l’affanno e tutte le mie amiche stanno in depressione. E pure questi poveri ragazzi, scuola si, scuola no, DAD, mascherine, banchi a rotelle. Oggi il ragazzino al piano di sotto giocava col pallone e la ringhiera. Non so chi sta peggio.



domenica 17 gennaio 2021

Campania gialla

 Il tempo passa e DPCM dopo DPCM la vita se ne va. Aspettiamo sempre che riaprano le regioni per rivedere i piccoli in presenza. Per ora accontentiamoci di fare i clown in videochiamata. La D.M. Che gonfia e schiatta palloncini colorati che tanto piacciono ad Arianna. E qualcuno più grande viene lasciato libero di sgonfiarsi volteggiando per aria. Il difficile è seguirlo in tutte le sue evoluzioni con il telefonino. 

Anche con la Befana c’è stata qualche peripezia purché ha lasciato da noi i doni che sono stati poi trasferiti via corriere, sempre perché aspettavamo di vederci. 

I bimbi per ora vanno ancora al nido. Ha cominciato anche Andrea che la mamma deve tornare a lavorare, anche lei in smart working. Mio figlio che viaggiava molto per lavoro sta a casa da marzo scorso. L’ultimo  lavoro fuori sede lo ha fatto tra febbraio e marzo, beccandosi un’influenza talmente forte che sospettò di avere preso la COVID-19. Da allora lavoro da casa, spesso in call col piccolo sulle ginocchia.

In precedenza capitava che andavamo a dare una mano, specialmente in caso di lunghe trasferte. L’ultima quando è nato Andrea e rimanemmo li fino alla fine del lockdown che adesso sembra non avere mai fine. Il nostro lockdown di famiglia. 

Intanto le regioni cambiano colore e noi siamo gialli. Questo ci consente di vedere almeno mia sorella che sta a Giugliano ma solo dal lunedì al venerdì, che sabato e domenica siamo arancioni. 

domenica 10 gennaio 2021

Effetti collaterali

 Parlando di vaccini sentiamo spesso dire “chissà cosa c’e dentro”, chissà che effetti collaterali si avranno. Insomma c’è molta diffidenza nei loro confronti. E spesso queste persone ingurgitano farmaci comperati senza ricetta senza neanche un’occhiata al bugiardino.

Ovviamente anche io, che se leggo non li prendo più, mi vengono tutti ma proprio tutti gli effetti collaterali. L’esempio è questa crema: Fitostimoline crema vaginale. E vedete che po’po’ di effetti collaterali vengono sciorinati nelle istruzioni.

Effetti collaterali 

Più o meno ricorrenti sono : Reazioni allergiche, che possono manifestarsi con perdita di coscienza transitoria (sincope), bassa pressione del sangue (ipotensione), difficoltà a respirare (dispnea), orticaria.
Patologie a livello dell' riproduttivo e della mammella: desquamazione dell'area genitale, prurito, eruzione cutanea, gonfiore causato dall'accumulo di liquidi (edema), arrossamento della pelle (eritema), fastidio, bruciore, irritazione, dolore pelvico, sanguinamento
Patologie gastrointestinali: dolore addominale.

E sono rimasta col tubetto in mano, come Amleto col teschio. Usare o non usare? This is the question.


 

venerdì 8 gennaio 2021

Natale è finito

 Le feste sono andate via. Natale è finito, ha detto Arianna, mentre aiutava la mamma  a mettere via palle e addobbi. E così anche io ho levato l’alberello minuscolo che avevo messo per farlo vedere nelle videochiamate, per creare  un poco di atmosfera natalizia. E oggi dopo avere atteso che cambiasse qualcosa ho fatto il pacco con i giocattoli e l’ho inviato. Una Befana un poco distratta che ha portato i doni dai nonni che i nonni hanno poi dovuto farli consegnare ai nipotini. 

Mi mancano, tanto. Andrea sta crescendo senza di noi, ha quasi 10 mesi e stasera ha detto ciao. Questo maledetto virus sta cancellando  i nonni e quando non ci riesce con la malattia lo fa con i ricordi. Gli amici che hanno la fortuna di averceli vicini i genitori mi hanno raccontato che sono stati tutto il tempo con la mascherina, anche i bambini, hanno mangiato in tavoli separati, i nonni in veranda, tutti come appestati. E non so dire se è peggio questo o la solitudine.

sabato 2 gennaio 2021

Fuori era primavera

 Sto guardando il film di Salvatores su Raitre e ripercorro tutto il periodo che ci ha visti chiusi in casa, il lockdown feroce. Sento ancora nelle orecchie l’altoparlante dell’auto del Comune che ci ordinava di restare in casa. Uscire solo per motivi indispensabili: spesa, farmacia. Una sola persona per famiglia.

Ma allora ero con figli e nipoti, era appena nato Andrea ed avevamo fatto giusto in tempo ad arrivare a casa loro a Ciampino, prima che fosse dichiarata la clausura. Parlavo con gli amici rimasti a Napoli e loro raccontavano come si svolgeva la vita nella città vuota. E il compleanno di figlio e nipote e la Pasqua. E mio figlio che faceva le pizze e il. Barbecue e poi il tempo era bello, c’era il sole caldo e stavamo in terrazzo con i bambini e si vedeva il cupolone di S. Pietro senza la foschia dell’inquinamento e mio figlio lavorava in Smart working in pantaloncini e avevamo la cyclette. Si ordinava tutto su internet e per telefono ai negozi che ci conoscevano. Eravamo tranquilli e fiduciosi che presto sarebbe finita. E invece è ricominciata.

Adesso però è peggio. Queste feste sono state durissime. Non sono potuti venire figli e nipoti, neanche mia sorella che non vedo da tre mesi, lei abita in altro comune, Giugliano e l’ordinanza emessa da De Luca non consente trasferimenti tra comuni. E dopo il 7 gennaio se torneremo zona gialla (ma non credo) forse potremo rivedere qualcuno. Intanto piove e piove, fa freddo e neanche fuori al terrazzino si esce.

Di fatto queste feste lasciano un grande vuoto. Non m’importa del Natale, vorrei solo tornare a vivere.