Nisida

Nisida

sabato 25 aprile 2020

Mi manca la strada

Si, mi manca la strada. Mi affaccio dalla finestra e guardo  fuori, come i carcerati. Due giorni di pioggia ma oggi il cielo blu, che pare una beffa. Ma io dalla finestra guardavo anche la pioggia. Ammazza come piove e guardavo quelle tre o quattro persone passare veloci, mascherina, ombrello e carrello della spesa e penso che domani dopo una settimana vado dal pescivendolo. Non me ne frega niente del mangiare, non mi va più di cucinare ma almeno faccio finta di uscire.
Che poi andare per strada mica è facile. Devi tracciare la rotta perché alcuni in auto stanno anche loro rincitrulliti e non sanno se ti devono lascia passare o metterti sotto. Altri invece lo sanno e cercano decisamente di metterti sotto. Quindi conviene aspettare che non passi nessuno e buttarti sulla striscia pedonale, jastemmando come le vecchie per strada.
E guardo le foto del mio Vomero, una via Scarlatti spettrale, nessuno per strada. Penso al mio vecchio bar, il Cafè do Brasil dove ogni mattina prendevo la tazzulella ‘e cafè, ai ragazzi che servivano al banco con cui si scambiava sempre qualche chiacchiera e dove incontravamo sempre qualche amico. Il Vomero in realtà è un paese e prima o poi ci si incontrava tutti.
E i viaggi, le gite, le visite al museo. Il direttore del MANN ha promesso che prolunga le mostre che non sono riuscita a vedere, ci aspetta.
E quanto mi mancano gli amici, chiusi anche loro nelle case, con i figli lontani anche loro chiusi in casa. Tutti cerchiamo di farci coraggio, diciamo che prima o poi passerà, forse più poi che prima ma non ce lo diciamo.
Come saremo? Come ci avrà cambiati questa esperienza atroce?
Ma poi mi dico che abbiamo tante cose che ci aiutano. Internet che ci tiene vicini figli e nipoti, che ci aiuta a comprare quello che serve, film e libri da comprare e scaricare, anche la vernice per ridipingere le ringhiere.
Sul balcone si sono seccate tutte le piante, anche il rosmarino Highlander che ne aveva viste tante. Sopravvive solo il ficus Beniamino e vorrei capire quando potrò andare dal fioraio a prendere qualche pianta fiorita. Già quest’anno mi sono persa le fresie, le mimose e il loro profumo. I fiori non si vendevano e mi è rimasta la voglia di un mazzolino di anemoni e ranuncoli ma qui in zona non ci stanno fiorai e non è previsto nell’autocertificazione.
Il mio fitbit al polso dice che oggi ho fatto 823 passi, io che di solito facevo a piedi tra i 5 e i 6 km.
Però ho pedalato un quarto d’ora sulla cyclette ma sto fesso di fitbit quello non lo misura. Bah
Il bollettino di guerra oggi diceva che i morti sono di meno e che si stanno liberando i posi in terapia intensiva, diminuendo la pressione sugli ospedali. Ma le auto non circolano, non sento nessuno parlare di incidenti stradali, se uno sta male in ospedale non ci va per paura di contagiarsi, stiamo tutti chiusi dentro, quindi se morte solo di coronavirus. Gli altri stiamo tutti bene, si fa per dire, solo un poco esauriti, eh?



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