Nisida

Nisida

mercoledì 1 aprile 2020

Di cappuccini e pizze

Quando capisci che è iniziata una bella giornata di merda. Altro che nottata, qua deve passare pure la giornata.
Mi sono preparata il solito cappuccino mettendoci dentro un bel cucchiaino di sale. Provate, è un’esperienza indimenticabile. Per dimenticare ho mangiato quattro pandistelle ma non ha funzionato.
Per consolarmi ho preparato per pranzo un bel piatto di spaghetti con pomodorini in barattolo fatti da me l’anno scorso con quelli regalati da mia sorella, cresciuti nel suo orto. Ottimi. E ciao ciao cappuccino.

Un giorno dopo l’altro, la vita se ne va.
Le giornate qui sono scandite dalle consegne a domicilio. Figlio e nuora sono abituati a fare spesa così già in precedenza, quindi è arrivata la farina e stasera si fa la pizza, quella rossa che piace ad Arianna. Mio figlio dopo il sommelier ha fatto il corso per pizzaiolo e prepara pizze in teglia alla moda romana, ben lievitata, pane, focacce e il panettiere non ci vede più.
Spesa una volta a settimana circa e poi abbiamo il negozio di latticini di cui siamo clienti che ci consegna a casa. Salvi anche pastiera e casatiello per Pasqua.
Arrivati anche i barattoli di amarene per cui stiamo meditando una riedizione delle zeppole di San Giuseppe.
Eh si, qua si parla sempre di mangiare e con lo scarso movimento limitato al sali in terrazza, scendi dalla terrazza, finisce che non entreremo più nei pochi panni che ho in valigia.
Fortuna che il figlio ha ordinato una bella cyclette che arriva lunedì e potrò usufruirne anche io per consumare qualche caloria.


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