Nisida

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lunedì 30 marzo 2020

Sgomento



Ieri sera il discorso di Mattarella, con un fuori onda che ce lo ha reso sempre più caro.
E poi il Papa, solo nella pioggia, in una piazza deserta, lì dove ogni domenica vediamo sempre folle di pellegrini. Un crocefisso portato apposta, aveva fermato un’epidemia di peste e si spera nel suo potere taumaturgico.
Due vecchi che ci fanno coraggio, in un momento in cui gli anziani sono più in pericolo.
Ieri sera Francesco ha mandato un messaggio potente, che ha colpito tutti, credenti e non.
Un uomo vestito di bianco, solo, claudicante, ha percorso la scala che portava all’icona della Madonna e al Cristo e si è fermato a pregare ma prima ha fatto un discorso che non dimenticheremo.
Io non sono credente ma ho provato un grande sgomento. Dall’inizio di questa storia ho avuto sempre presente la gravità di quello che ci aspettava ma il discorso del Papa e la piazza vuota, il silenzio rotto da campane e ambulanze mi ha fatto pensare che stiamo davvero rischiando una strage  e ancora non si ha idea di come poterla affrontare.
Ogni sera alle 18 la Protezione Civile ci fornisce i dati dei contagiati, guariti e morti. Tanti, troppi, e non solo vecchi. Molti medici stanno morendo, contagiati negli ospedali per carenza di misure di protezione adeguate e tanti, troppi anziani, nelle loro case o nelle terapie intensive, con sempre meno posti a disposizione, con un tubo infilato in gola o nella migliore delle ipotesi con la testa in una boccia di pesce rosso, le nuove maschere della Decathlon modificate e trasformate in respiratori.
E poi la lunga fila di camion dell’esercito carichi di bare, che da Bergamo vanno a cercare un crematorio. Persone che non avranno un funerale, una benedizione in chiesa e che magari avevano anche lasciato disposizioni circa la propria morte.





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