Ma è una tua creazione o l'hai scovata sul WEB? No perchè è bellissima quest'idea..Ma è salato, giusto? Perchè vedo i wurstel.. Ma vedo dei biscotti (?).. ? :) E poi "la polverina bianca" cos'è? Cocco? Formaggio grattuggiato? Comunque bellissima idea :D Un saluto, flower.
A Roma per la celebrazione dei defunti si usano le "Fave dei morti", sono dei dolcetti molto buoni. A dire il vero, si trovano semprepiù raramente, ma qualche pasticceria ancora resiste. La tradizione èantichissima, risale all'antica Roma quando i defunti si commemoravano nel mese di maggio e si usava mangiare una zuppa a base di fave. Secondo i Pitagorici le fave erano il simbolo della morte e della rinascita, forse perchè dal baccello chiuso come un sarcofago, escono le fave che seminate tornano a nuova vita. Poi la commemorazione fu spostata a novembre ma la tradizione rimase, solo che la minestra si faceva con le fave secche. Infine arrivarono i dolcetti fatti con le noci che presero il nome di "fave dei morti" e anche dei biscottini di marzapane ormai introvabili chiamati "ossa dei morti". Era una specie di rito simbolico di reintegrazione.
Ma è una tua creazione o l'hai scovata sul WEB?
RispondiEliminaNo perchè è bellissima quest'idea..Ma è salato, giusto? Perchè vedo i wurstel.. Ma vedo dei biscotti (?).. ? :)
E poi "la polverina bianca" cos'è? Cocco? Formaggio grattuggiato?
Comunque bellissima idea :D
Un saluto,
flower.
no no, è proprio un dolce, sta sul sito di www.biscottialcioccolato.com
RispondiEliminala polverina è cocco e intorno non sono wurstel ma biscotti Togo
A Roma per la celebrazione dei defunti si usano le "Fave dei morti", sono dei dolcetti molto buoni. A dire il vero, si trovano semprepiù raramente, ma qualche pasticceria ancora resiste. La tradizione èantichissima, risale all'antica Roma quando i defunti si commemoravano nel mese di maggio e si usava mangiare una zuppa a base di fave. Secondo i Pitagorici le fave erano il simbolo della morte e della rinascita, forse perchè dal baccello chiuso come un sarcofago, escono le fave che seminate tornano a nuova vita. Poi la commemorazione fu spostata a novembre ma la tradizione rimase, solo che la minestra si faceva con le fave secche. Infine arrivarono i dolcetti fatti con le noci che presero il nome di "fave dei morti" e anche dei biscottini di marzapane ormai introvabili chiamati "ossa dei morti". Era una specie di rito simbolico di reintegrazione.
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