CERTEZZA DI FARLA FRANCA
Ci sono decisioni che ci lasciano a dir poco sconcertati.
Uno sconto di pena, 18 anni invece dei 24 in primo grado, grazie all'indulto forse saranno 15 e Salvatore Giuliano esulta dietro le sbarre.
Caduto "l'articolo sette" che riguarda la matrice camorristica dell'omicidio di Annalisa Durante, la ragazza quattordicenne di Forcella, colpita per sbaglio in uno scontro a fuoco.
Giuliano era nel mirino del clan Mazzarella e quando arrivarono i killer sparò per difendersi, uccidendo invece Annalisa.
Ora veniamo a sapere che non era camorrista, forse faceva il tirassegno ai pali e non aveva neanche una buona mira.
Insomma, tra una decina d'anni il papà di Annalisa potrebbe ritrovarsi a pochi passi da casa, in libertà, l'assassino di sua figlia.
Non si commentano le sentenze senza averle lette, ma la certezza della pena se ne va ancora una volta a farsi benedire.
E non esiste nessuna aggravante per chi uccide "per sbaglio" una ragazzina ferma per strada a chiacchierare? Per chi scippa a una bambina il suo futuro?
Persino il nome dell'omicida, Salvatore Giuliano, evoca scenari inquietanti: la strage di 60 anni fa.
Qua ci vuole la legge marziale, altro che!
RispondiEliminaAzz, anche tu! Non avevo visto! Ribadisco il concetto del mio commento al tuo sul mio post!
RispondiEliminaC'è poco da fare mi sa ahimè...
RispondiEliminaera mio il commento di prima...
RispondiEliminaciao volevo segnalarti la manifestazione del 19 a napoli alle 15 a piazza garibaldi...quella contro la guerra chimica che ci stanno facendo bombardandoci di scorie tossiche...ma sono sicura che già lo sai...vero?
RispondiEliminauffa perchè esco anonima ?ora provo così :http://blog.libero.it/SOULDANCE/view.php?nocache=1167773371
RispondiEliminaVieni da un altra piattaforma. Non c'è che da firmarsi.
RispondiEliminaanche incollare l'url va bene, così ci si conosce.
RispondiEliminaGrazie Sara, ero giù informata
le ragioni di queste oscenità giuridiche?
RispondiEliminaa) leggi scritte a pene di segugio
b) una disparità di risorse tra magistratura e collegi di difesa (i primi per fare una fotocopia devono stentare ..i secondi hanno risorse illimitate) altro che parità tra le parti
c) talvolta gli avvocati sono più bravi dei magistrati e con questo ...HO DETTO TUTTO
parlavi mica di Carletto Taormina?
RispondiElimina:-P
mica serve il taormina ...
RispondiEliminabastano ed avanzano quelli del foro napoletano...
e mi fermo ....
ci sono cose inspiegabili.
RispondiEliminachissà se è merito di un avvocato che sa fare il suo mestiere o di un giudice che dovrebbe decidere in condizioni di terzietà e senza farsi condizionare da niente e nessuno.
asietta
Non sono un esperto di diritto e quindi le mie considerazioni valgono meno di zero. Ma ho una formazione scientifica e ragiono in termini epidemiologici.
RispondiEliminaMi sono sempre chiesto una cosa. In Appello, tranne rari casi, le condanne vengono sempre diminuite.
Siccome la statistica ha un senso si possono formulare una serie di ipotesi.
1) In Appello si applica la Legge diversamente che in primo grado (e questo non avrebbe senso)
2) In primo grado non si applica la Legge correttamente sapendo che poi la pena verrà ridotta in Appello(e questo sarebbe grave)
3) In Appello non si applica la Legge correttamente e si dà per scontato che le condanne di primo grado sono "esagerate" di proposito(e questo sarebbe altrettanto grave)
4) La logica giudiziaria si basa su due livelli diversi di giudizio, uno più "restrittivo" e uno più "garantista" ( e questo sarebbe folle)
Il fatto di sapere che il secondo grado serve comunque, se non per "rivedere" la condanna in primo grado, comunque per ridurla, fa si che tutti gli avvocati ricorrano in Appello con i risultati che si possono immaginare in termini di allungamento dei tempi della giustizia e spreco di soldi e risorse umane.
A mio parere il secondo grado dovrebbe servire solo a stabilire la correttezza del primo. Senza entrare nel merito della pena inflitta.
In pratica o si conferma la condanna di primo grado o si rifà il processo nel caso di gravi irregolarità.
Altrimenti se le cose rimangono così, l'idea che passa della giustizia italiana è quella del supermercato. Alla fine ci sono sempre i saldi e gli sconti.
mara',
RispondiEliminati sei dimenticato della Cassazione.lì a volte finisce anche peggio.
asietta
La Cassazione è un luogo metafisico
RispondiEliminataormina è un avvocato? :-) shcerzi a parte, condivido quanto espresso da raffaele e da marassi. forse aggiungerei che i gradi di giudizio sono troppi. il problema che sollevava marassi è reale: ti becchi 10anni in prima sentenza e se hai soldi da spendere arrivi all'ultimo grado con 2anni e pena sospesa.
RispondiEliminaantonio
è uscita dal carcere anche la romena-rom che ha partecipato all'omicidio della ragazza a Roma in metropolitana pochi giorni fa. Cosa vogliamo di più se una donna condannata per ben due volte per l'omicidio del figlio nella culla gira per trasmissioni televisive e rilascia interviste ai giornali?
RispondiEliminaquesta qui in galera non ci andrà mai. matematico.
Non si commentano le sentenze, è giusto ma nemmeno chi è condannato dovrebbe farlo.
"tra una decina d'anni il papà di Annalisa potrebbe ritrovarsi a pochi passi da casa, in libertà, l'assassino di sua figlia."
RispondiEliminaCome sei ottimista Jenè, credo che saranno anche meno...
Ma che sono tutte 'ste critiche: noi siamo il paese del diritto, poffarbacco! :)
RispondiEliminaErrata corrige
RispondiEliminaSiamo il Paese del "dritto"
oppure un paese del diritto e del rovescio.
RispondiEliminaScusate... me ne torno a fare la calzetta, và.
Rosslare
RispondiEliminail guaio è che sia per Cogne che per i bimbi dell'asilo romano non hanno in mano uno straccio di prova.
Ed è inquietante pensare che alla Franzoni hanno abbassato la pena per questo.
non mi va di fare il Vespa della situazione e rifare sul web il processo all'omicida di annalisa ...
RispondiEliminale mie sono considerazioni sulla valutazione che i giudici di appello hanno fatto degli eventi tanto diversa da quelli di primo grado...
questo appare incomprensibile
uno stesso fatto non può essere considerato tanto diversamente
e mi domando il perché e come è avvenuto tutto questo
Il "garantismo" come principio giuridico che (definizione del vocabolario) attribuisce rilievo primario alle garanzie dei diritti e delle libertà individuali, per prevenire ogni possibile arbitrio da parte dell’autorità statale sui cittadini, nulla ha a che vedere con quella che è stata qui definita interpretazione restrittiva della Norma.
RispondiEliminaIn soldoni il magistrato, in scienza e coscienza, può dare l'interpretazione più forcaiola che esista senza che i principi garantisti ne risultino lesi.
Bisognerebbe forse intendersi sul concetto di garantismo,di giusto processo,di lungaggini giudiziarie le quali,sono spiacente,non dipendono certo dai tre gradi di giudizio ma da ben altre malformazioni del nostro Sistema.
Ne' possiamo pensare ai processi d'appello che non rivedano la pena.
Sai quanto cosa scuce al popolo italiano di un'eventuale verifica burocratica della sentenza con annessa sessione accademica ..suvvia...sentenza e pena sono due fatti strettamente connessi.
Se l'una non è congrua automaticamente diventa inaccettabile l'altra.
Certo, se per parlare di giustizia si prende ad esempio il peggiore degli imputati e il più assurdo dei delitti l'idea di uno sconto provoca ripulsa.
Se invece si prova a ragionare in termini di cittadini qualsiasi, l'ipotesi di un errore giudiziario o di una eccessiva condanna o di ingiusta assoluzione dovrebbe interessarci assai di più.
In appello mica ricorrono solo quei buontemponi degli avvocati.
Ma tornando alla sentenza ( che non si dovrebbe commentare nemmeno dopo averla letta) la matrice camorristica oggetto del contendere non è un fatto ininfluente e se il giudice non ha trovato elementi sufficienti,non possiamo prendercela col sistema che è troppo buono.
Io mi sento di escludere che un magistrato che ha per le mani un caso come quello in questione giudichi con superficialità.
E il fatto che esista ancora una possibilità in Cassazione e che i benefici di legge che tutti i giornali si sono affrettati ad ipotizzare non siano affatto automatici, altro non sono se non l' esito di quel garantismo che con la certezza della pena non ha niente a che vedere.
giustissimo. Il discorso non fa una piega, sono d'accordo con te. Ma se un giudice, estensore della sentenza in primo grado, dichiara ad un giornale, prima di leggere la sentenza in appello, che non capisce come si sia arrivati ad un simile risultato, noi persone comuni che dobbiamo pensare?
RispondiEliminaPersino chi ha già giudicato non capisce.
Ha detto che hanno discusso a lungo, giudici togati e popolari, del famigerato "articolo sette" ed alla fine hanno deciso che c'erano i presupposti per un delitto di camorra. E ora? Non ci sono piu'?
E tu davvero ci credi che i benefici di legge non saranno applicati?
Il giudice di primo grado difende il suo lavoro,coerentemente,non mi meraviglia la cosa . Nella sentenza (che non mi risulta ancora pubblicata), troveremo l'arcano e probabilmente lo troverà anche il giudice che in questa fase non capisce.Per assurdo potrebbe essere lui quello che non è riuscito ad anticipare le obiezioni dell'appello.Ripeto il "per assurdo"
RispondiEliminaDel resto in primo grado può anche essere sceso in terra Beccaria redivivo a discutere del 7...se dovessero valere tutte le considerazioni del primo grado sarebbero inutili gli appelli.
Non mi fare ricoprire il ruolo di chi "difende" Giuliano, non è così.
Il punto è che io temo il processo giacobino.L'imputato in piazza e il popolo giudicante. Una storia che lungi dal mandarmi in vacanza,nuocerebbe prima di tutto alla giustizia
Non ho motivi di pensare che il magistrato di sorveglianza valuti con coscienza sui benefici di legge.
non è questione di coscienza del magistrato. Credo che ci siano degli automatismi, almeno per l'indulto e per la buona condotta. Vorrei che non fosse così, ma a volte sembra che ci sia solo da tirare le somme.
RispondiEliminaLa giustizia come l'aritmetica.
Si certo, ho capito che non stai difendendo Giuliano, ci mancherebbe.
la Buona Condotta è tutt'altro che automatica.
RispondiEliminaCi sono detenuti che non hanno mai ottenuto permessi ma fanno notizia solo quelli che approfittano dei benefici per delinquere o per scappare.
Noi siamo sempre più bombardati da informazioni raffazzonate e, quel che è peggio, che tendono a far leva su fattori emotivi,sulla paura.In realta il sistema giustizia esiste proprio per sottrarre chi è imputato all'emotività popolare.E meno male che qualcuno comincia a dire che un eccesso di attenzione mediatica nuoce agli inquisiti.Nelle pieghe del lavoro dei giudici di Cogne si legge questa preoccupazione.Niente seminfermità eppure l'introduzione del fattore della nevrosi isterica che la giurisprudenza,considera una componente per la concessione delle attenuanti generiche.Altro che automatismi,quella sentenza è l'esito di un lavoro articolato in cui gli estensori hanno messo un grande impegno e forse quel qualcosa in più che quando c'è, mi induce a grande considerazione del lavoro della magistratura.
il caso Cogne è una situazione abbastanza peculiare. Si ha il dubbio che "l'escamotage" della nevrosi isterica e relativo sconto di pena compensi in parte il fatto che non ci sia uno straccio di prova che indichi la Franzoni come assassina.
RispondiEliminaChe poi l'esposizione mediatica danneggi l'inquisito sembra chiaro.
Altri casi meno esposti si sono risolti relativamente presto. Avete piu' sentito parlare di quella madre che aveva annegato il bambino?
E chi è che ha questo dubbio? E su cosa è fondato?
RispondiEliminaanhc'io sono curiosa!!
RispondiEliminaBuona domenica
Carol
il dubbio aleggia fin dall'inizio. Io ho solo fatto un sillogismo.
RispondiEliminaA tutt'oggi non sono riusciti neppure a definire l'arma del delitto.
E a tutt'oggi c'è una donna che continua a dichiararsi innocente del piu' atroce crimine.
Io sinceramente non so cosa pensare.
Io penso che di tutti questi elementi si sia tenuto conto e che il tribunale abbia lavorato al meglio delle sue possibilità (non ci sarà nemmeno ricorso del pm).
RispondiEliminaPer concludere invece, credo che la sfiducia nell'operato della magistratura non armonizzi con la richiesta di rispetto della legalità che qui,talvolta, mi capita di leggere.
madò... sento odore di casa... e la caprese del post sotto????
RispondiEliminaVoglio murì accussì.... eheheheh
statte bbuon
ps: ho deciso... ti linko... sento anche l'odore di mergellina e taralli 'nzogna e pepe... ^___=
no sed, non è sfiducia la mia, è preoccupazione.
RispondiEliminaIl tutto parte dal processo a Giuliano e dallo sconcerto della sentenza d'appello. Ho seguito il tuo ragionamento e capisco che per un addetto ai lavori è tutto chiaro e va come deve andare. Ma io non ho questa percezione. Che ne diresti se in ultima analisi spuntasse fuori pure la tesi della legittima difesa?
In fondo lo volevano ammazzare, anche questo ha un senso.
per un addetto ai lavori è diverso perché guarda le cose con distacco in ogni caso.
RispondiEliminaquando iniziai a fare pratica..il mio capo mi parlò proprio di garantismo dei diritti..era questo secondo lui che principalmente doveva animare la mia futura attività.
credo che la gente abbia cmq sfiducia nella giustizia..le persone non vogliono sapere di garantismo dei diritti o dei principi che albergano nei nostri codici.
E se spuntasse fuori la tesi del benefattore?
RispondiEliminaE quella della bontà dell'omicidio?
E quella di mio nonno che se avesse avuto le ruote etc...
Ma che discorso è? Ogni "tesi" va provata.Più ti invito a guardare ai fatti e più ti perdi per i vicoli delle suggestioni e delle paure.
Un addetto ai lavori ti domanderebbe : Perchè la prima sentenza ti convinceva più della seconda?
anche il mio capo farebbe quella domanda :)
RispondiEliminaper l'eterno discorso della certezza della pena. Tu uccidi, io tribunale ti condanno. Anzi, peggio, io butterei la chiave. Ovviamente essendo sicuri che sia stato lui. E non mi piace questa storia di garantismi che tutelano sempre chi delinque.
RispondiEliminaRicordo un discorso fatto da una collega a proposito di pena di morte. Lei disse che era contraria solo perchè si poteva sbagliare e uccidere un innocente e allora in quel caso meglio lasciarli tutti vivi, colpevoli e innocenti.
E pure questa è una forma di garantismo.
Ecco ...è quell' "essere sicuri che sia stato lui" che un po' smonta tutto il castello, per il resto il discorso è coerente ad una visione della pena in salsa "butta la chiave" che tanto rassicura noigenteperbene, l'unica ,d'altra parte,meritevole di garantismo selettivo.
RispondiEliminaNon hai risposto alla mia domanda,però.
quella della bontà dell'omicidio? E certo, perchè no? E così ripristiniamo pure la pena di morte e facciamo contenti tutti.
RispondiElimina(quella del benefattore non l'ho capita)
Nemmeno il resto, se è per questo. Posso anche accettare un discorso sull'argomento, in chiave emotiva,ma non che si confondino i livelli.Faccio i conti con le paure ma non le eleggo a principio guida del mio fare politico e civile.
RispondiEliminaSe trovi più rassicurante il massimo della pena, come si evince dal caso in questione,allora bisognerà che ci si confronti su altro,diversamente diventerebbe un dialogo tra sordi. Come del resto è stato .
Sacrificare un principio di civiltà alle tue istanze emotive, mi pare francamente troppo.
A me per esempio, preoccupa un paese in cui i modi spicci, sono considerati risolutivi.Vedi tu...
non credo che auspicare il massimo della pena a un delinquente sia un modo spiccio.
RispondiEliminaper il resto hai ragione, finirei col tirare in ballo anche il concetto del valore di rieducazione del carcere e finiremmo col concludere che tanto è tutta colpa della società.
Lasciamo stare.
non voglio arrivare all'ergastolo ma almeno trent'anni
RispondiEliminae non mi sento forcaiolo
parlare di rieducazione per uno che si mette a fare duelli western in mezzo alla folla mi sembra fuori luogo ...
se proprio lo vogliamo rieducare: lavori di pubblica utilità
vi sono ancora tante miniere o in alternativa discariche
qui c'è un fatto che una ragazza che non c'entrava nulla è morta ammazzata perché un tizio (che non si può chiamare camorrista) si è messo a sparare all'impazzata
uno che non è un portavalori, un poliziotto, un caramba e va in giro con un arma in tasca perché si deve difendere dalle aggressioni di ???? come lo vogliamo chiamare?
Mah?
Adesso in che ruolo dovrei essere ricacciata per aver tentato di fare un po' di chiarezza?Quello di chi non ha a cuore la certezza della pena?
RispondiEliminaTrovo molto offensivo e specioso questo metodo.In buona fede a questa discussione ho cercato di portare argomenti e non sono di quelle che ha la società colpevole in tasca o che trincia giudizi a vanvera.
Se non stanno bene garantismo e carcere rieducativo si può sempre cambiare.Un sacco di partiti sarebbero lieti di raccogliere tali istanze.
sed, non esageriamo.
RispondiEliminaNon credo sia giusto darmi del fascista se mi sono sentita indignata per quanto accaduto.
Il ruolo ce l'hai, quello di addetto ai lavori. E del resto se la pensassimo alla stessa maniera non staremmo qui a fare la discussione, ti pare?
Guarda che se avessi ragionato da addetto ai lavori,ti saresti allarmata ancora di più.
RispondiEliminaNon possiamo buttare a mare le poche cose buone che abbiamo per una sentenza o per considerazioni del tutto umorali.Non sarai fascista ma ti è difficile accettare la semplice fotografia della realtà.
Io del resto non ho mica espresso le mie opinioni e come vedi, tu sei convinta del contrario.Cercare di motivare il comportamento dei giudici non equivale ad avallare i comportamenti criminali.Esagero e ne ho ben donde.
ragioniamo anche come valutazione umana del sig. Giuliano ...su di lui non posso esprimere lo stesso del suo familiare che si è dissociato dalla Camorra ...
RispondiEliminafarlo per lui significava forse non "godere" di una valutazione più lieve ed allora , senza voler giudicare i giudici, questa è una strategia di collegio di difesa finalizzata, come è giusto che debba essere ad una riduzione della pena ...
considerazione che non mi esime dalle mie valutazioni morali (sottolineo morali e non umorali)