VISTO AL TIGGI'
Stamattina scontro nella metropolitana a Roma. Sembra che un treno sia passato col rosso, impattando un altro treno fermo in stazione.
Un morto e feriti gravi.
Intervistato anche Carlo Verna, giornalista RAI che era su un treno.
Le persone sembravano parecchio scioccate, erano state allontanate velocemente dalla scena dell'incidente ed era stato consigliato loro di non guardare.
E noi da casa, invece, abbiamo visto giornalisti inseguire le barelle e telecamere che esploravano ogni goccia di sangue sui corpi dei feriti.
Sempre la stessa storia della tv pulp. Adesso speriamo che lascino in pace i genitori di quella povera ragazza morta.
la morte fa audience ...ma non si dave dare aurienze a questi cacciatori si sangue
RispondiElimina...e io giovedì andrò a Roma con mia figlia, e prenderò la metro. :-((
RispondiEliminaio ho mezza famiglia che vive a Roma.
RispondiEliminaGià me li immagino alla "vita in diretta"... la fanno ancora quella roba?
RispondiEliminaio non ho visto la tivvù volutamente...e qualche rete pur di fare audience approfitta della cosa...molto triste tutto ciò.
RispondiEliminaasietta
E' il solito dilemma: quando finisce l'informazione e comincia la speculazione?
RispondiEliminaQuesto per le TV serie (se ce ne sono); per le altre il problema nemmeno si pone.
mio padre lavora a Roma.
RispondiEliminaasietta, era il TG1
RispondiEliminaimmagino che siate troppo indignati per leggere le interviste ai superstiti domani? e che al tg cambierete canale quando faranno vedere immagini con i feriti!
RispondiEliminaVorrei ricordarvi che i giornalisti non sono vampiri o ignobili speculatori. Il primo diritto insopprimibile dei giornalisti è la libertà d'informazione!!! per chiarirvi le idee leggetevi questa
opsss! questo
RispondiEliminawww.odg.it/barra/etica/03.htm
vulcà, tu hai capito benissimo quello che volevo dire. Logico che non cambio canale se mi danno un'informazione. Ma devo legittimamente protestare quando si vedono certe "interpretazioni". Ti ricordi quello che hanno combinato nel caso del piccolo Tommaso? Parlo dei canali nazionali.
RispondiEliminaE allora devo pensare che molti di quei giornalisti non lo abbiano letto il link che dai?
Ma non ci sono links che tutelino il diritto al rispetto,alla sobrietà,alla correttezza,al buon gusto,al racconto dei fatti senza l'effetto grand guignol?Io poi sapevo che la libertà d'informazione era un diritto di tutti, ma se è solo un diritto dei giornalisti allora...cambia tutto.Abbiamo un'altra corporazione.Ci mancava devo dire.
RispondiEliminanon sono riusciti a cacciare a calci in culo neanche Renato Farina, ed è quanto dire. Altro che corporazione.
RispondiEliminaBello, il codice etico dei giornalisti. Se lo applicassero sempre...
RispondiEliminaIo non scomoderei nemmeno il codice etico, basterebbe il buon senso.
RispondiEliminaSe a uno gli ammazzano un figlio oppure se gli muore la moglie sotto un treno che senso ha andargli a chiedere con voce tremante e complice:
"Come si sente adesso?"
Come cazzo volete che si senta?!
Vulcanica, io capisco la libertà d'informazione, ma questa non c'entra niente nè con la libertà e tantomeno con l'informazione.
E il post di Jené mi sembrava abbastanza chiaro su questo.
Poteva andare peggio, perché qui ci sono soccorsi e limiti da non poter superare perché sorvegliati da chi fa i soccorsi.
RispondiEliminaQuesto non accade quando ci sono bimbi che scompaiono, o bimbi che vengono fatti scomparire apposta.
E ce ne siamo tristemente accorti.